4 maggio 2022
I compressori trovano largo impiego nelle attività produttive. Infatti, i compressori producono l’aria che alimenta gli apparecchi e gli strumenti pneumatici, ma sono utilizzati anche nel trasporto, nell’imbottigliamento, nell’asciugatura, nello stampaggio, nel lavaggio, …
Produrre l’aria compressa che serve ai processi produttivi ha un costo significativo: la produzione dell’aria compressa è una delle maggiori fonti di spesa energetica all’interno di un’azienda e può arrivare a pesare fino al 40% del totale.
Nella scelta di un compressore, è molto importante valutare l’efficienza energetica e i consumi, in relazione al tipo di applicazione.
Nella maggior parte delle industrie, la richiesta d’aria compressa non è costante e quindi diventa conveniente orientarsi verso un compressore a velocità variabile. Il compressore a vite a velocità variabile, infatti, adatta la velocità del motore in base alla richiesta d’aria effettiva, a differenza del compressore a velocità fissa che lavora sempre al 100% della velocità anche quando non c’è domanda d’aria.
I compressori a magneti permanenti permettono un ulteriore passo avanti rispetto agli inverter tradizionali, aumentando la produttività e risparmiando ulteriormente sulla spesa energetica.
I compressori a magneti permanenti abbinano i vantaggi della trasmissione diretta coassiale fra il motore e la vite, e la regolazione della portata con inverter che si adatta alla richiesta d’aria.
La tecnologia iPM di Worthington-Creyssensac è stata sviluppata per offrire un notevole risparmio energetico e contribuire a una produzione più sostenibile e offrono un risparmio in bolletta fino al 45% rispetto ai modelli a velocità fissa.
Inoltre, rispetto ai compressori a velocità fissa, la tecnologia a magneti permanenti taglia le emissioni di CO2 del 10%, riducendo in modo significativo l'impatto ambientale.